Psicoterapia, Counseling e Coaching: differenze e punti di contatto

Quando chiediamo “di cosa ho davvero bisogno: psicoterapia, counseling o coaching?”, stiamo in realtà scegliendo come affrontare un cambiamento. La Scuola Gestalt Coaching chiarisce con rigore definizioni, obiettivi e processi dei tre approcci e presenta il Metodo Gestalt Coaching come cornice esperienziale che integra consapevolezza, corpo e dialogo per generare crescita concreta.

Che cos’è la psicoterapia

La psicoterapia è un trattamento sistematico dei disturbi psichici fondato principalmente sull’interazione verbale con l’obiettivo di ridurre i sintomi e/o ristrutturare la personalità del paziente. È il riferimento quando il focus è il sintomo, la psicopatologia o i disturbi di personalità e l’orizzonte è la guarigione e la riorganizzazione profonda del funzionamento personale.

Parole-chiave operative: passato e storia personale; lavoro clinico; riduzione dei sintomi; ristrutturazione della personalità.

Che cos’è il counseling

Il counseling è un’attività professionale basata su abilità comunicative e relazionali per facilitare la persona nella risoluzione di un problema specifico o nel prendere decisioni. Lavora sulla riorganizzazione di capacità e risorse già possedute, facilitando percorsi realistici verso obiettivi possibili. È il riferimento quando la domanda riguarda difficoltà attuali, indecisioni, urgenze personali e relazionali.

Parole-chiave operative: presente; risoluzione del problema; superamento di difficoltà; riorganizzazione delle competenze.

Che cos’è il coaching

Il coaching è una partnership che, tramite un processo creativo, stimola riflessione e azione per massimizzare il potenziale personale e professionale. Il focus è su obiettivi, performance, empowerment, sviluppo di competenze e talenti. Qui lo sguardo è orientato al futuro: definire traguardi, tradurli in piani e allenare comportamenti efficaci fino al risultato.

Parole-chiave operative: obiettivi; piani e strategie; performance; empowerment.

Analogie e differenze in sintesi

  • Metodo prevalente: in tutti e tre i casi c’è il colloquio, ma con finalità diverse.
  • Tempo di riferimento: psicoterapia (prevalenza passato), counseling (presente), coaching (futuro).
  • Focus: psicoterapia (sintomo/psicopatologia), counseling (problema/decisione), coaching (potenzialità/obiettivi).
  • Esito atteso: psicoterapia (guarigione e ristrutturazione), counseling (risoluzione e riorganizzazione), coaching (raggiungimento obiettivi e crescita di performance).

La prospettiva Gestalt: perché è trasversale

La Gestalt offre un modello di sostegno alla crescita personale (applicabile a psicoterapia, counseling e coaching) basato su apprendimento esperienziale, consapevolezza corporea, autenticità e dialogo, entro una teoria di campo che considera persona e contesto come parti di un’unica dinamica. L’idea chiave è che la consapevolezza nasca dall’esperienza vissuta e diventi fonte del cambiamento.

In questo quadro, la personalità è vista come un repertorio di valori, idee, atteggiamenti e comportamenti che regolano l’interazione con l’ambiente per appagare bisogni fondamentali (sopravvivenza, amore, valore, potere) e che si trasforma attraverso ogni nuova esperienza. La crescita è ogni apprendimento che migliora efficacia e adattamento creativo verso un bene condiviso.

Il Metodo Gestalt Coaching: dal problema all’azione

Il Metodo Gestalt Coaching declina la cornice gestaltica in un percorso strutturato e pratico:

  • Ciclo dell’esperienza: dalla sensazione all’emozione, dalla scelta all’azione, fino ad assimilazione e riposo; è la traccia energetico-temporale che guida cambiamento e apprendimento.
  • Sessione-tipo: si parte dal problema e si definisce l’obiettivo; si crea un’esperienza che generi consapevolezza, si assimilano gli apprendimenti e si chiude con applicazione concreta.
  • Processo di coaching (end-to-end):
    1. Accordo preliminare (obiettivi di competenza/performance, ruoli, responsabilità, tempi);
    2. Analisi (contesto, attività/ruolo, bisogni, allineamento obiettivi);
    3. Piano d’azione (dalle competenze ai comportamenti, indicatori di successo, ostacoli/leve);
    4. Allenamento e cambiamento (domande efficaci, situazioni esperienziali, passaggio all’azione);
    5. Monitoraggio e valutazione (criteri, tempi, autovalutazione, programmazione del futuro).

Il tutto è sostenuto da competenze chiave: integrità, consapevolezza di sé, ascolto attivo, empatia, mantenimento del contatto, costruzione della fiducia, creazione di esperienze di apprendimento, allenamento di potenzialità e competenze, pianificazione condivisa e valutazione dei risultati.

Etica e standard professionali

La pratica del coaching si fonda su codici etici e competenze riconosciute a livello associativo (ad es. ICF, AICP), con attenzione a riservatezza, trasparenza, qualità della prestazione, responsabilità sociale e confini chiari tra coaching, consulenza e psicoterapia. La formazione proposta integra queste cornici con le specifiche abilità proprie del Gestalt Coaching.

Come scegliere l’approccio giusto

  • Hai sintomi clinicamente rilevanti (ansia, depressione, disturbi strutturali)? Orientati alla psicoterapia.
  • Devi affrontare una scelta o risolvere un problema circoscritto? È indicato il counseling.
  • Vuoi migliorare performance, competenze e raggiungere obiettivi? Scegli il coaching e valuta l’approccio Gestalt se desideri un cammino esperienziale, corporeo e dialogico, centrato su azione e responsabilità.

Domande frequenti (FAQ)

Il coaching sostituisce la psicoterapia?
No. Il coaching non è un trattamento clinico e non interviene sulla psicopatologia. Lavora su obiettivi, competenze, performance e potenziale. In presenza di disturbi, la scelta appropriata è la psicoterapia.

Counseling e coaching fanno le stesse cose?
Condividono il colloquio e l’attenzione alla relazione, ma il counseling si concentra su problemi/decisioni presenti, mentre il coaching guarda al futuro, definendo piani di azione e allenando comportamenti per risultati misurabili.

Cosa rende “Gestalt” il coaching?
L’uso di esperienze nel qui e ora, la consapevolezza corporea, l’autenticità e il dialogo entro la teoria di campo. La sessione non è solo analisi: è esperienza che genera consapevolezza e si traduce in azione monitorata e valutata.

Come si misura il risultato nel Metodo Gestalt Coaching?
Attraverso indicatori condivisi nel piano d’azione, momenti di monitoraggio, valutazione periodica e autovalutazione del coachee lungo l’intero processo.

Uno sguardo che integra persona e risultati

Scegliere tra psicoterapia, counseling e coaching significa scegliere il livello su cui intervenire, dal clinico alla performance, ma la prospettiva Gestalt ricorda che il cambiamento nasce dall’esperienza consapevole e si consolida con allenamento e azione responsabile. Il Metodo Gestalt Coaching unisce dialogo, corpo e pratica sul campo per trasformare consapevolezze in risultati, rispettando l’unità tra individuo e contesto.

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