Il “Codice Etico Globale per Coach & Mentor” (promosso da associazioni internazionali di settore) definisce standard condivisi di condotta, responsabilità e pratica eccellente per garantire qualità, sicurezza e integrità nei percorsi di coaching e mentoring. È una cornice operativa che orienta professionisti, clienti e sponsor su cosa aspettarsi, come lavorare e come tutelare la relazione.
Scopo e struttura del Codice
Come spiega la scuola Gestalt di Torino, il Codice stabilisce cosa si intende per migliore pratica e come i membri devono agire con clienti e sponsor. Offre linee guida applicabili a tutti i professionisti aderenti e funge da base per eventuali reclami o azioni disciplinari in caso di violazioni. È organizzato in quattro aree: Terminologia, Lavoro con i Clienti, Condotta Professionale, Pratica Eccellente.
Lavoro con i clienti: chiarezza, integrità, riservatezza
Contrattazione trasparente. Prima di iniziare, il professionista esplicita l’impegno a rispettare il Codice e assicura che il cliente comprenda natura, termini, condizioni e durata del contratto, inclusi aspetti finanziari, logistici e di riservatezza.
Integrità e qualifiche. Il coach/mentor presenta in modo accurato esperienza, formazione, certificazioni e accreditamenti; attribuisce correttamente idee, materiali e lavori di altri, evitando ogni forma di appropriazione.
Confidenzialità e dati. Si garantisce il massimo livello di riservatezza sulle informazioni di cliente e sponsor. Documenti e file (anche elettronici) sono conservati e distrutti in modo sicuro, nel rispetto delle leggi vigenti e degli accordi. Le eccezioni (es. illecito o pericolo per sé/terzi) devono essere chiarite in anticipo.
Supervisione. Se il professionista riceve supervisione, informa il cliente che alcuni riferimenti anonimi alle sessioni possono emergere in quel contesto, tutelando comunque la relazione e la privacy.
Confini, relazioni e conflitti di interesse
Confini chiari e sicuri. Il professionista stabilisce confini adeguati e culturalmente sensibili; evita relazioni amorose o sessuali con clienti, sponsor, studenti o supervisee, e vigila su ogni rischio di intimità inappropriata.
Nessun vantaggio improprio. Non si traggono benefici personali inappropriati dalla relazione professionale, né la si trasforma in altro (amicizia, affari) quando ciò crea confusione di ruoli o rischio di danno.
Gestione dei conflitti. I potenziali conflitti (finanziari, commerciali o di altro tipo) vengono riconosciuti e gestiti tempestivamente. Se non gestibili, si concorda la cessazione o il reindirizzo del rapporto; si rispetta sempre il diritto del cliente a recedere.
Conclusione della relazione e responsabilità residue
Alla chiusura, il professionista:
- mantiene la riservatezza concordata;
- evita qualsiasi sfruttamento della relazione pregressa;
- fornisce eventuali follow-up pattuiti;
- può indirizzare il cliente/sponsor verso altro professionista o altra modalità di aiuto quando più adatta.
Condotta professionale: reputazione, diversità, linguaggio
Decoro e reputazione. Il comportamento del professionista riflette positivamente sulla professione, con rispetto per la varietà di approcci nel coaching/mentoring.
Eguaglianza e inclusione. Si rispettano politiche e prassi sulla diversità; si prevengono discriminazioni; si presta attenzione al linguaggio (parlato, scritto e non verbale) per ridurre bias e micro-aggressioni. Violazioni possono comportare sanzioni disciplinari.
Obblighi legali e assicurativi
I professionisti:
- restano aggiornati e conformi ai requisiti legali del Paese in cui operano;
- tengono note accurate del lavoro, conservandole in sicurezza e nel rispetto della normativa privacy;
- si dotano di un’adeguata copertura assicurativa professionale.
Pratica eccellente: competenza, salute, supervisione, sviluppo continuo
Prestazione entro i limiti di competenza. Si opera nei confini delle proprie qualifiche ed esperienza; quando utile, si indirizza il cliente a colleghi più esperti. Si mantiene una condizione psico-fisica idonea alla pratica e, se necessario, si sospende l’attività cercando supporto professionale.
Supervisione continuativa. È prevista una pratica riflessiva regolare e una supervisione con un supervisor qualificato (o tra pari) con frequenza adeguata al livello professionale e al carico di lavoro.
Sviluppo professionale continuo. Il professionista partecipa a formazione continua, contribuisce alla comunità professionale e valuta con metodo la qualità del proprio operato, anche tramite feedback dei clienti.
Domande frequenti (FAQ)
1) Il coach/mentor può condividere i miei dati con terzi?
Solo se previsto dal contratto o richiesto dalla legge. In caso di supervisione, eventuali riferimenti sono anonimizzati. Le eccezioni (pericolo grave o illecito) vengono spiegate prima di iniziare.
2) Posso interrompere il percorso quando voglio?
Sì. Il Codice tutela il diritto del cliente a recedere. È buona prassi concordare una chiusura che salvaguardi continuità e apprendimento.
3) Cosa succede se il professionista viola il Codice?
Il cliente può presentare un reclamo all’associazione di riferimento. Le violazioni possono comportare ammonimenti, sospensioni o revoca dell’iscrizione/accreditamento.
4) Il coach/mentor può lavorare con persone che conosce già?
Si valutano i rischi di conflitto di ruoli. Se i confini non sono gestibili, il professionista dovrebbe declinare o reindirizzare.
5) Come vengono conservate le note delle sessioni?
In modo sicuro, per il tempo necessario e secondo le leggi sulla privacy. Modalità e durata sono chiarite nel contratto.
6) Il professionista deve avere un’assicurazione?
Sì, è indicata una copertura assicurativa professionale adeguata alla pratica di coaching/mentoring.
7) Che cosa garantisce la “pratica eccellente”?
Supervisione regolare, formazione continua, lavoro nei limiti di competenza, cura della propria salute, valutazione della qualità e feedback strutturati.
8) Come si gestiscono temi sensibili (diversità, identità, credenze)?
Con rispetto e linguaggio inclusivo, evitando pregiudizi e discriminazioni. Il professionista adatta il lavoro al contesto culturale del cliente.
9) Il coach/mentor può intrattenere relazioni personali con i clienti?
Relazioni amorose o sessuali sono vietate. Qualsiasi relazione che crei confusione di ruoli o vantaggi impropri va evitata o gestita con confini chiari.
10) In quali casi il professionista dovrebbe sospendere il lavoro?
Quando la propria condizione psico-fisica o un conflitto d’interessi impediscono un servizio sicuro e competente; in tal caso cerca supporto o reindirizza il cliente.
 
				


